Consorzio del Vino
Brunello di Montalcino®

APRE OGGI LA 25° EDIZIONE DI BENVENUTO BRUNELLO. DEDICATO AI 50 ANNI DEL CONSORZIO E APERTO PER LA PRIMA VOLTA AL PUBBLICO

APRE OGGI LA 25° EDIZIONE DI BENVENUTO BRUNELLO. DEDICATO AI 50 ANNI DEL CONSORZIO E APERTO PER LA PRIMA VOLTA AL PUBBLICO

 

17/02/2017

 

Presentate l’annata 2012 del Brunello, la Riserva 2011 e l’annata 2015 del Rosso di Montalcino

 

Montalcino, 17 febbraio 2017 – Apre oggi all’insegna dei festeggiamenti per i 50 anni del Consorzio e di alcune novità dedicate ai wine lovers di tutto il mondo la 25° edizione di Benvenuto Brunello, durante la quale sarà presentata l’annata 2012, che aveva ricevuto le 5 stelle.

 

Il 2017 è per noi un anno importante, non solo per l’elevata qualità dei vini che presentiamo – commenta il Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni – ma anche perché quest’anno ricorrono i 50 anni della nostra associazione. Era infatti il 1967, all’indomani del riconoscimento della D.O.C., quando il Consorzio si costituisce con lo scopo di tutelare il nostro grande vino. Da allora alcune cose sono cambiate, le generazioni si sono succedute, ma il vino, la passione e la dedizione dei nostri produttori restano sempre le stesse, così come la loro capacità di trasformare un’uva pregiata in quello che è un marchio riconosciuto nel mondo”.

 

Questa nuova edizione si apre anche all’insegna di una grande novità pensata per tutti gli appassionati di Brunello nel mondo: per la prima volta Benvenuto Brunello è infatti aperto anche ai privati. Nelle giornate di domenica 19 e lunedì 20 febbraio i visitatori potranno accedere alla manifestazione se in possesso del biglietto d’ingresso acquistato online sul sito www.consorziobrunellodimontalcino.it. Una novità che ha subito incontrato il favore del pubblico, in quanto i biglietti destinati agli operatori sono andati sold-out e le prenotazioni dei wine lovers stanno superando ogni aspettativa.

 

Ad accogliere i visitatori saranno anche quest’anno le storiche sale del Complesso di Sant’Agostino, che meno di un mese fa ha visto il trasferimento definitivamente della nuova sede del Consorzio. Con questa operazione di recupero e ristrutturazione, del valore di 1 milione di euro, Sant’Agostino mira a diventare il nuovo cuore pulsante per lo sviluppo di attività culturali della città e centro di aggregazione per i cittadini.

 

Gli occhi, ma soprattutto il naso e il palato di tutti gli accreditati all’anteprima, restano comunque puntati sul Brunello di Montalcino e sulle altre denominazioni del territorio: Brunello 2012, Riserva 2011, Rosso 2015,  Moscadello e Sant’Antimo. Quella del 2012 è un’annata giudicata ottima – a 5 stelle - dalla giuria di esperti che ogni anno è chiamata a valutare la qualità della vendemmia. E a giudicare dai commenti raccolti durante le anteprime americane delle scorse settimane, la “stella” del  Brunello continua a brillare in tutto il mondo.

 

Kerin O’Keefe, italian editor del magazine Usa “Wine Enthusiast”, ad  esempio commenta così l’annata 2012: “se vi piacciono i Sangiovese eleganti ma al tempo stesso longevi, allora riempite la vostra cantina di Brunello di Montalcino 2012”. Dopo 140 assaggi O’Keefe ha attribuito all’annata 2012 di Brunello punteggi molto elevati: 88 etichette hanno ricevuto 90 punti e oltre e, tra queste, ben 20 hanno superato i 94 punti. “La qualità dei vini del 2012 è più uniforme, ma in termini di condizioni meteorologiche si è trattato indubbiamente di un anno difficile. Importante è stata la bravura di molti produttori nella gestione del vigneto, in particolare effettuando meno diradamento dei grappoli rispetto agli anni precedenti”.

 

Per James Sucklingil Brunello 2012 è una “rockstar”. È un’annata che si avvicina molto alla “leggendaria” del 2010 e a quella altrettanto speciale del 2004. I frutti sono vibranti, gli aromi intensi, l’acidità è vivace e i tannini sono ultrafini”.

 

Jeff Porter, Direttore Beverage dell’Hospitality Group Batali & Bastianich, che ha assaggiato l’annata durante il tasting tour di gennaio a New York, commenta: “quello che amo di più del Brunello 2012 è l’eleganza,  con un gusto di frutto rosso avvolto da note di erbe e terroir. Non ha quella forza che alcuni si aspetterebbero da una vendemmia a 5 stelle, ma è ciò che esprime la grandezza del Sangiovese”.

 

Come di consueto, domani l’appuntamento è alle 11 presso la Chiesa di Sant’Agostino per l’assegnazione delle stelle alla vendemmia 2016, la posa della piastrella celebrativa dell’annata 2016, apposta come da tradizione sul muro esterno del Palazzo Pubblico di Montalcino, e l’assegnazione dei premi Leccio d’Oro 2017, consegnati come ogni anno dal Consorzio a quei locali, in Italia e all’estero, che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino.

 

I dati:

Stabile il dato sull’export rispetto allo scorso anno, che si attesta sul 70% delle produzione totale. A trainare il mercato estero si confermato i paesi target di USA (oltre 30%), seguiti da Europa (con UK, Germania e Svizzera in testa) al 20%, i mercati asiatici (Cina, Giappone, Hong Kong ecc.) che realizzano il 15%, il Canada (12%) e il centro e sud America (8%). Il restante 15% è occupato dagli altri mercati.

 

Per quanto riguarda  la produzione, le bottiglie prodotte nel 2016 sono state 13.932.000, così suddivise: Brunello 9.100.000, Rosso 4.500.000, Sant’Antimo 300.000 e Moscadello 32.000. Una  leggera contrazione rispetto all’anno scorso (-4,71%) dovuta al minor numero di bottiglie immesse sul mercato, a sua volta dovuto ad una minore produzione di uva nel 2011. Il  giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino si è attestato sui 170 milioni di euro.

 

Continua invece a crescere di anno in anno il flusso turistico a Montalcino, che nel 2016 ha registrato +20% di presenze, passando dal milione dell’anno scorso ai 1.200.000 di persone di quest’anno, mentre i pernottamenti a Montalcino sono stati oltre 135.000, sui quali ci si attende un incremento a seguito dell’unione dei comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso. Questi numeri confermano che l’aumento dei turisti, trainato dal settore enogastronomico, genera un effetto positivo per tutto l’indotto.